Sopravvissuti e felici. Il mini corso di sopravvivenza in Trentino dei ragazzi di I e II Liceo Scientifico Sportivo è stato un successo. Il 20 e 21 maggio, per 48 ore, i ragazzi sono stati immersi nella natura più selvaggia, avvolti nella nebbia e messi a dura prova dal freddo, senza tecnologia e con solo pochi beni con sè. Hanno dovuto rimboccarsi le maniche per combattere il freddo e hanno dovuto ingegnarsi per dormire al riparo durante la notte. Hanno provato cosa significa accendere un fuoco senza accendino nè diavolina e come un pasto semplice, cucinato sul fuoco acceso con tanta fatica possa risultare una leccornia da re.
Ad accompagnarli in questa avventura proposta dall’Istituto sono stati i professori Elena Funes e Giacomo Gidoni, mentre a guidarli attraverso i segreti dell’orientamento e della sopravvivenza in ambienti ostili è stata la guida Andrea Lionzo, istruttore survivor.
Partenza lunedì 20 maggio dalla stazione di Belluno, viaggio in corriera e arrivo al Passo del Broccon circa un paio d’ore dopo. La prima parte dell’esperienza è filata liscia, anche se le temperature basse e la pioggia già lasciavano presagire che non si sarebbe trattato di due giorni proprio facili. Con sè i ragazzi avevano solo uno zainetto con i ricambi, indumenti pesanti, torce e cibo in scatola come da istruzioni degli insegnanti.
Scesi dalla corriera il gruppo ha affrontato la prima sfida: raggiungere la malga orientandosi solo con i punti cardinali e la cartina. Obiettivo raggiunto dopo un’ora circa. Arrivati alla malga, sprovvista di acqua e di corrente, la guida ha spiegato come costruire un riparo per la notte e i ragazzi si sono divisi in due gruppi per andare nel bosco a cercare legna. Un gruppo ha raccolto materiale per la struttura della tenda e muschio per la base, un altro ha cercato legname non troppo bagnato, pioveva infatti, per accendere il fuoco e scaldarsi.
“Sono stati molto bravi, si sono organizzati perfettamente e non si sono scoraggiati davanti alle temperature basse e alla pioggia – spiega Gidoni -. La massima è stata di 7 gradi e la minima di 1. Una parte dei ragazzi ha trascorso la notte in tenda, io con loro, ed è stata davvero dura perchè c’era molto freddo. Nel complesso un’esperienza unica, che si ricorderanno a lungo”.